mercoledì 11 novembre 2009

LA PAURA DI VIVERE

Mi è spesso capitato di guardare gli altri e dire tra me e me che non sappiamo vivere, sempre in  corsa , fare e rifare, fare, fare. "Cosa devo fare?" " Avrò fatto abbastanza?"
Come mai abbiamo tutti questa ansia, sempre preoccupati di non aver fatto abbastanza.
Solo a pensare ai nostri primi momenti di vita inizia a delinearsi un' abbozzo del quadro :
Dopo 9 mesi di vita passati tranquillamente solo a mangiare, dormire, muoversi un po', un giorno ti trovi buttato fuori tra grida, luci forti, persone estranee che ti prendono e ti portano a pesare, lavare... e chissà dopo quanto tempo il primo incontro con la madre. Una madre non sempre contenta, spesso confusa , dolorante, provata, impaurita...
Poi a seconda degli impegni dei genitori i primi anni di "educazione forzata" che può iniziare sin dai primi mesi di vita all'asilo nido, o più tardi all'asilo, poi le scuole...
E tutti a dirti cosa devi fare , cosa non devi fare che ci prendi l'abitudine e quando un giorno ti dicono che ormai sei abbastanza grande da prendere le tue decisioni, tu ti ritrovi che non sei abituato a decidere per te stesso e allora cerchi modelli, qualche traccia da seguire...
A scuola i professori non te lo dicono, ma quello che più ti servirà come riferimento sarà il loro atteggiamento, il loro modo di essere e di proporsi, non le nozioni imposte...

Poi scegli una professione. Tante volte quella verso la quale ti hanno indirizzato i genitori ed i professori. Fai come tutti gli altri: una casa, un lavoro, parenti, amici, hobby, vacanze, viaggi,  libri...
E magari un giorno nonostante tutto sembri vada bene tu ti senti scontento, e inizi a farti delle domande...
Cosa c'è che non va? Cosa vuol dire vivere? Per cosa vivo? C'è qualcosa dopo? C'è un senso in tutto questo?
Delle volte ci pensi di più, altre volte fai di tutto per dimenticarti queste domande. Perché la vita tante volte ti sembra una cosa troppo grande, una lotta continua e qualche volta non senti più il minimo gusto di vivere, vorresti che tutto finisse per trovare la pace...
E magari un giorno qualcuno ti dice che non devi fare niente, devi solo ESSERE, o qualcun altro ti dice che il tuo problema è la paura di vivere. E te rimani contrariato. Come non devo fare niente?! Cosa vuol dire paura di vivere?! Non sto forse vivendo?!
Cosa vuol dire essere? Cosa vuol dire vivere?
Non è facile rispondere e generalmente una vita non basta per scoprirlo.
Ma posso iniziare col dire qualcosa di quello che ho già ,che mi succede, che mi vive...
Le mie paure? La mia paura più grande? E'(era?) quella dell'abbandono.
Quando avevo 3 anni i miei genitori hanno deciso qualle fosse la migliore cosa per me e senza spiegarmi niente mio padre mi ha portata al mare per un mese( dicono che l'aria del mare faccia bene),  in una colonia estiva. Poi ha detto che stava andando a comprarmi una bella bambola e che sarebbe tornato presto... Ed io lì a guardare dalla finestra, ogni giorno, tutti i giorni...
Capita anche adesso che ogni tanto in giorni di pioggia mi metta davanti alla finestra e guardare... come se aspettassi qualcosa...
E per la paura in seguito non ho fatto molte amicizie e comunque ho sempre mantenuto una certa distanza, i ragazzi che ho avuto erano lì perché avevano insistito e ogni tanto magari mi sentivo anche un po' meno sola... Ed ero sempre io a lasciare, tanto avevo avvertito, niente coinvolgimento...In questo modo non si rischiava la sofferenza, capitava mai che decideva qualcun altro ad andarsene, tanto chi se ne frega, chi ti conosce?
Per poi scoprire un giorno che sì, ero stata abbastanza brava a schivare gli altri, a mantenere la distanza, ma come mai la sofferenza mi aveva trovata lo stesso? Nonostante avessi barricato il portone soffrivo lo stesso.
La sofferenza era entrata proprio da quel punto ancora pulsante. Quella sofferenza tagliava in carne viva, ma mi diceva che non ero ancora morta. Allora mi sono resa conto che da sola mi ero messa in una gabbia, per la paura, e provando a nascondermi alla sofferenza, mi stavo rifiutando di vivere...
Mi rendevo conto che solo guardando in faccia le paure si può tornare a vivere. E quando inizi a guardare, la paura si fa sempre piu piccola e allora si crea lo spazio pure per altro, per la vita, per esempio...

E man mano che mi aprivo alla vita, nuove situazioni, nuove persone mi venivano incontro. Ed io ho iniziato a vedere un senso a tutto quanto, mi stavo rispecchiando, mi stavo rinnovando.
E poi sentire... SENTIRE... Sempre di più , sempre meglio...
E poi CAPIRE che la vita è una scuola dove la sofferenza fa da maestra ( elementari e medie) per poi alle superiori venirti incontro la GIOIA e  l'AMORE..

Pian piano mi sto riprendendo la mia vita... Sto tornando a vivere...
Respiro...

Alina

1 commento:

  1. Ho letto un po' di cose sul tuo blog, volevo farti i complimenti per come scrivi, ma soprattutto per quello che scrivi :)
    Hito

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