mercoledì 9 dicembre 2009

Innocenza

Clarissa Pinkola Estés:
"Recita un antico detto: “Ignoranza è non sapere nulla ed essere attratti dal buono. Innocenza è conoscere tutto, ed essere ancora attratti dal buono”.
Se poteste poggiare lo sguardo sulla persona più crudele e impietosa del mondo mentre dorme e al momento del risveglio, in essa vedreste per un attimo lo spirito immacolato del bambino, la pura innocenza. Nel sonno siamo riportati ancora una volta a uno stato di amabilità. Nel sonno veniamo rifatti. Riassemblati dal di dentro, freschi e nuovi, come innocenti. In questo stato di saggia innocenza si entra lasciando cadere cinismo e protezionismo, e rientrando nello stato di meraviglia che si osserva nella maggior parte di coloro che sono molto giovani, e in molti che sono molto vecchi. E' la pratica di guardare negli occhi di uno spirito sapiente e amante, e non in quelli del cane frustato, della creatura inseguita, dell'essere ferito e in collera. L'innocenza è uno stato che si rinnova col sonno. Purtroppo molti la gettano da parte insieme alle coperte quando ogni giorno si levano. Meglio sarebbe portare con noi un'innocenza vigile, e tenercela stretta per averne calore.
Se l'iniziale ritorno a questo stato può comportare la necessità di scrostare anni di opinioni logore, decenni di baluardi incalliti e accuratamente costruiti, dopo il ritorno non si dovrà mai più indagare e scavare. Tornare a un'innocenza vigile non è uno sforzo come spostare un mucchio di mattoni: si tratta di restare immobili per tutto il tempo necessario allo spirito per trovarvi. Si dice che tutto quel che cerchiamo sta intanto cercando noi, e, se ce ne stiamo immobili, ci troverà. Ci aspetta da gran tempo. Occorre fermarsi, stare a vedere che cosa accadrà.
E' questo l'approccio alla natura Morte, non scaltro e astuto, ma improntato alla fiducia dello spirito.
 Per "innocente" s'intende spesso una persona che non sa, un sempliciotto. Etimologicamente significa non dannoso, non colpevole. In spagnolo "inocente" è una persona che cerca di non far del male a nessuno, ma è anche capace di curare il male e le ferite a lei inferte.
La "Inocentia" è spesso il nome dato alla "curandera", colei che guarisce gli altri. Essere un innocente significa saper vedere chiaramente di che si tratta e portarvi rimedio. Queste sono le possenti idee che stanno dietro all'innocenza. E' considerato non soltanto un atteggiamento teso a evitare il male agli altri o a sé, ma anche una capacità di ristabilirsi e reintegrare se stessi ( e gli altri )...."
 
Clarissa Pinkola Estés esercita da 20 anni la professione di analista. Ha diretto il C.G. Jung Center di Denver e ha conseguito il dottorato sia in etnologia che in psicologia clinica.
"Donne che corrono coi lupi" è il suo primo libro, uscito in Italia nel 1993. Alla base di questo (capo)lavoro vi sono ben 20 anni di lavoro in cui la Pinkola ha selezionato fiabe ascoltate di persona in giro per il mondo e ne ha ricercato documentazioni in più di 200 volumi.
Lo scopo?!? Arrivare a comprendere "la donna selvaggia" insita in ogni donna e che la società tenta di soffocare.
Arrivare far comprendere alle donne che è necessario recuperare la nostra istintualità perduta, la creatività...

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