giovedì 30 luglio 2009

L'alchimista

Il vecchio mise un po' di brace nuova nel narghilè e aspirò una lunga boccata. Possiedo questo negozio da trent'anni. Conosco i cristalli buoni e quelli cattivi, e so come vanno gli affari in ogni dettaglio. Sono al corrente delle loro dimensioni e del movimento. Se servirai il tè nei cristalli, gli affari aumenteranno. E io, allora, dovrò modificare il mio modo di vivere.
E non è una buona cosa?
Ormai sono abituato alla mia vita. Prima che ci fossi tu, pensavo di avere perduto tanto tempo in uno stesso luogo, mentre tutti i miei amici cambiavano, fallivano o progredivano. Questo mi lasciava una profonda tristezza. Adesso, invece, so che non è proprio così: questo negozio ha le dimensioni che io ho sempre voluto che avesse. Non voglio cambiare, perché non so come cambiare. Ormai sono troppo abituato a me stesso.
Il ragazzo non sapeva che cosa rispondere. Il vecchio, allora, proseguì:
Tu, per me, sei stato una benedizione. E oggi capisco una cosa: qualunque benedizione che non sia accettata, si trasforma in una maledizione. Io non voglio di più dalla vita. E tu mi stai forzando a vedere ricchezze e orizzonti che non ho mai conosciuto. Adesso che li conosco, e che conosco le mie immense possibilità, mi sentirò molto peggio di quanto mi sentissi prima. Perché so che posso avere tutto, ma che non voglio.

Meno male che non ho detto niente al venditore di fiocchi di mais, pensò il ragazzo.
Continuarono a fumare il narghilè per un po' di tempo, mentre il sole si nascondeva. Stavano parlando in arabo, e il ragazzo era soddisfatto di se stesso perché parlava quella lingua. C'era stato un tempo in cui aveva pensato che le pecore avrebbero potuto insegnargli tutto del mondo. Ma le pecore non erano in grado di insegnare l'arabo.
Devono esserci altre cose nel mondo che le pecore non sono in grado di insegnare, pensò il ragazzo, mentre guardava il Mercante in silenzio. Perché loro cercano soltanto acqua e cibo. Penso che non siano loro a insegnare: sono io ad apprendere.
Maktub, disse infine il mercante.
Che cosa significa?
Dovresti essere nato arabo per capirlo, rispose lui. Ma la traduzione sarebbe pressappoco "come è scritto".
E mentre spegneva le braci del narghilè, disse al ragazzo che poteva cominciare a vendere il tè nei vasi di cristallo. A volte è impossibile trattenere il corso della vita.

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