domenica 5 settembre 2010

Viaggio nello shiatsu

Un po' di tempo fa...
Un corso di shiatsu. Pensando di trovare una cosa che riguardava il pensiero orientale, i meridiani, rimedi per disfunzioni, per poi un giorno scoprire con meraviglia di aver trovato, sì, tutto questo, ma ancora molto di più…

Così io, un giorno d’inverno mi sono trovata tra sconosciuti a voler apprendere di una cosa sconosciuta. Mi sentivo sofferente di una cosa non definita, ma anche travolta più che mai dal desiderio di un “ non so cosa”…
Una situazione si vede meglio se si riesce a mettersi un po’ da parte, ad uscire un pochino da essa per poter osservarla meglio. O addirittura andando per tappe uscire quasi completamente da essa passando ad una fase successiva.
E così si parla di un prima e un dopo che poi sono sempre molto legati e si mandano continuamente richiami.
Quindi , nei miei primi tempi shiatsu ero sofferente, ma non sapevo o non osavo a dirlo. E un giorno mi sono scoperta ancora più dolente di prima e allora ho provato a fuggire . Ma ho fatto anche un viaggio , nel vero senso della parola e d’improvviso mi sono trovata a parlare diversamente, a guardare e fare richieste in modi più o meno insoliti.
Poi dopo qualche mese tornata e pronta a continuare l'altro viaggio, quello che spero mi accompagnerà per tutta la vita, lo shiatu.
E man mano che vado avanti nella scoperta dello shiatsu (e della vita), nuove persone, occasioni e nuovi punti di vista mi vengono incontro. Ed io mi ritrovo ogni giorno più stupita (ma è proprio vero!) e gli accaduti del passato iniziano a prendere contorno e più forte è la mia convinzione, più facilmente le vecchie paure ed i vecchi ostacoli si sciolgono rendendomi sempre più libera, sempre più forte.
E’ chiaro, non si può parlare dello shiatsu senza parlare della propria vita, perché lo shiatsu non è un sentiero parallelo, ma un cammino che s’intreccia continuamente con il vissuto di chi lo vuole vivere, respirare in ogni momento della sua esistenza.

Superfluo:
Sono un fiume, debole ai suoi inizi, stordito dagli ostacoli, ma che una volta ingrandito e cosciente dei suoi argini non si fa più fermare.
Sono una bilancia squilibrata da pesi sbagliati, ma che mani abili aiutano a farsi aggiustare.
Sono una barca in mezzo ad un mare agitato, circondata dalla nebbia, ma che un giorno più nero che mai ha intravvisto la luce lontana di un faro. E adesso la barca , attenta ai venti, al rumore e alle mosse delle onde impara a seguire le luci con la speranza di trovare un giorno mari più calmi e sole a posto della nebbia.
Speriamo buon vento!

Alina

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